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COMUNE DI COGORNO

COMUNE DI BARREA

NOTIZIE SUL MAROCCO



IL MAROCCO

Il Marocco, Magreb in arabo, significa Occidente. É uno stato dell'Africa settentrionale, delimitato a nord dal mar Mediterraneo, a est e a sud-est dall'Algeria, a sud dal Sahara Occidentale e a ovest dall'oceano Atlantico. Lo stato ha una superficie di 453.730 km².
Territorio
Il territorio del Marocco comprende le pianure più vaste e i monti più alti dell'Africa settentrionale ed è suddiviso in quattro regioni: i rilievi del Rif, paralleli alla costa mediterranea; la catena montuosa dell'Atlante, che attraversa lo stato per tutta la lunghezza del suo territorio; l'ampio bassopiano litoraneo; le pianure e le vallate meridionali le quali si estendono dalle pendici meridionali dell'Atlante fino al deserto del Sahara. Il monte Toubkal (4.165 m), nella catena dell'Atlante, è il più alto del paese.Lungo la costa atlantica, bassa e uniforme, si succedono, da nord a sud, le fertili pianure attraversate dai fiumi principali. Invece la costa mediterranea è alta e frastagliata. I fiumi del paese, non sono adatti alla navigazione, quindi sono utilizzati per l'irrigazione e per la produzione di energia elettrica; i principali sono il Moulouya e il Sebou. La costa mediterranea presenta un clima subtropicale, temperato dalle influenze oceaniche; verso l'interno, gli inverni si fanno più freddi e le estati più calde. Le cime più alte sono coperte di neve per gran parte dell'anno. Nelle regioni nord-occidentali le piogge sono abbondanti, scarse a oriente e a sud. La vegetazione dominante del territorio del Marocco è la steppa arbustiva (specie erbacee e graminacee), mentre nelle regioni costiere il clima ha favorito lo sviluppo della macchia mediterranea. Sono presenti boschi di pini e querce da sughero nelle regioni di maggiore altitudine. Sui bassi versanti meridionali dell'Anti-Atlante è presente una vegetazione di tipo desertico. La fauna selvatica comprende specie europee e africane:la volpe, il coniglio, il cinghiale, la lontra, lo scoiattolo, la gazzella, il babbuino, la capra selvatica, la vipera.
Problemi e tutela dell’ambiente

L’erosione del suolo, insieme con la mancanza di risorse idriche e la desertificazione, è uno dei maggiori problemi ambientali del Marocco. I rifornimenti idrici naturali del paese e l’acqua della costa sono contaminati dal petrolio e inquinati dalle acque di scarico delle maggiori città. Sono stati istituiti alcuni parchi naturali (di cui due sono nazionali) e riserve per la tutela dell’ambiente.
Il governo marocchino ha preso provvedimenti per la protezione dell’ozonosfera, la tutela delle zone umide e della biodiversità come l’abolizione dei test nucleari e dell’inquinamento di origine navale.

Popolazione, lingua e religione

La popolazione è principalmente insediata sulla costa; i due gruppi etnici principali del Marocco sono: i Berberi (40%, etnia autoctona del Marocco) e gli Arabi; sono presenti anche altre minoranze di francesi ed ebrei. Il berbero è la lingua madre parlata dal 24%, ma la lingua ufficiale è l’arabo.
La religione praticata dalla maggior parte della popolazione è l’islamismo.


Divisione territoriale e ordinamento dello stato

Il territorio del Marocco è diviso in 16 regioni, a loro volta suddivise in 71 dipartimenti e protettorati.
La città e il porto più importante del paese, dopo la capitale Rabat, è Casablanca; altre grandi città commerciali sono Marrakech, Fès e Tangeri (sullo stretto di Gibilterra).
Il Marocco è una monarchia costituzionale (basata sulla Costituzione del 1962, la quale conferì maggiori poteri al sovrano); dal 1996 venne data maggiore importanza al Parlamento, con l’introduzione di un sistema bicamerale.
Il sovrano (di sesso maschile) detiene il potere esecutivo e, in quanto capo dello stato, ha la facoltà di nominare il Consiglio dei Ministri e il Presidente del Consiglio.
Il potere legislativo è detenuto dal sistema bicamerale del Parlamento: la Camera dei rappresentanti costituita da 325 membri eletti ogni 5 anni a suffragio universale; la camera dei consiglieri con 270 membri eletti ogni 9 anni a suffragio indiretto.
L’ordinamento giudiziario è costituito dalla Corte Suprema (sede a Rabat) ed è basato sulla legge islamica e sul diritto francese. È in vigore la pena di morte.

Economia

-Settore primario:
L’economia del Marocco è basata essenzialmente sull’agricoltura, per la quale è impegnato il 6% della forza lavoro. Il 21% del territorio del paese è coltivato con cereali (frumento e orzo), patate, olive, datteri, ortaggi, frutta (uva), legumi e barbabietola da zucchero.
Altre risorse importanti del paese sono: l’allevamento di caprini, bovini e ovini; la produzione di legname ricavati dalle foreste (utilizzato come combustibile); la pesca di tonni, acciughe, sgombri e crostacei;
-Settore secondario:
Sono presenti grandi giacimenti di fosfati ma anche di carbone, argento, stagno, zinco, manganese, piombo, ferro, cobalto e greggio.
Le imprese industriali, la cui produzione è di materiale da costruzione, preparati chimici, tessili, alimenti, vino e petrolio raffinato, sono di dimensioni modeste. Sono anche prodotti manufatti in legno, tappeti, ceramiche e pellame, ma a livello artigianale.
-Settore terziario:
I prodotti da esportazione sono: fosfati e acido fosforico in maggiore quantità, e agrumi, frumento e pesce.
Sono invece importati macchine per l’industria, alimentari e carburante.
Il Marocco commercia maggiormente con Germania, Italia, Francia, Spagna, U.S.A., Emirati Arabi Uniti.
Le vie di comunicazione più importanti sono i porti di Casablanca, Agadir, Kènitra, Safi e Tangeri.

Istruzione

Il tasso di alfabetizzazione è del 52% grazie all’obbligo all’struzione per tutti i ragazzi dai 7 ai 13 anni, dal 1963. Gli atenei più importanti sono:l'Università Karaouine di Fès, la più antica (fondata nell'859), dove si impartiscono insegnamenti di tipo tradizionale(legge islamica e teologia); l'Università Mohamed V( a Rabat); l'Università Hassan II (a Casablanca).
Nonostante in Marocco si siano succedute molte civiltà (fenicia, greca, cartaginese, romana e cristiana), è attualmente un paese di cultura prettamente araba. Tra le istituzioni culturali di rilievo si citano la Biblioteca nazionale marocchina, a Rabat, e il Museo archeologico di Tetouan, nel quale sono conservati importanti opere d'arte e manufatti cartaginesi, romani e islamici.

LA STORIA DEL MAROCCO
La conquista musulmana


Nella metà del 7° secolo, gli Arabi partono alla conquista del Nord-Africa. La prima incursione sul Marocco ha luogo nel 681. Nel 703, Moussa Ibn Noceir si impadronisce di tutto il Paese. Egli tenta di sottomettere e di convertire il popolo Berbero. Negli anni 710-713, gli Arabi si spingono fino all’Andalusia, la maggior parte delle truppe sono berbere.

A metà dell’8° secolo, alcuni movimenti di sommossa sorgono dall’interno delle tribù Berbere. Il Paese uscirà da quella confusione con la fondazione del Regno Idrissid.

Gli “Idrissid”

Nascita della prima dinastia marocchina

Guerre interminabili di successione costellano la storia dell’Islam. Idris Imo, discendente da Fatima (figlia del Profeta) e da Ali, prende le armi contro l’autorità di Baghdad, diventa poi capo e Imam delle tribù berbere. Quest’alleanza è sigillata dal matrimonio di Idris con una berbera. A quell’epoca il Marocco era separato dall’impero Abbassid.

Idris Imo viene avvelenato dal califfo Haroun Errashid di Baghdad nel 791, suo figlio Idris IIdo viene quindi riconosciuto come il nuovo Re nel 809. Nasce la prima dinastia marocchina.

Idris II estende la sua autorità al Sud e all’Est, con l’intento di unificare quelle regioni. Uno stato organizzato viene quindi creato. Gli scambi commerciali si sviluppano.

Fès diventa il crocevia delle strade del Marocco, e viene promossa come capitale del Paese. È un importante centro intellettuale e religioso.

Dopo la morte di Idris II nel 828, i suoi successori rimettono in causa il suo operato di unificazione.

Dal 11° al 15° secolo

Sin dall’11° secolo, il Magreb costruisce la propria unità attorno all’Islam. Tre grandi dinastie si succedono e portano in esse l’ambizione di un impero.

Gli “Almoravid” (1055-1147) : i conquistatori riformisti


Gli Amoravid discendono dalla tribù dei Sanhagia. Guerrieri religiosi, essi regnano sulle rotte delle carovane del Sahara occidentale e partono alla conquista delle terre fertili del Nord.

Si impadroniscono della metà del Magreb e allargano i confini fino al Senegal. La loro progressione è rapida: presa di Sigilmassa nel 1055, fondazione di Marrakech nel 1062, vittoria del capo Youssef ben Tashfine sul Re di Castiglia in sostegno ai Principi andalusi, in piena riconquista cristiana.

Le loro conquiste conducono all’intensificazione degli scambi commerciali sull’asse Nord-Sud.

Le arti vivono un momento di rinnovamento, legato alle influenze andalusa, marocchina e sahrariana.

I successori hanno delle difficoltà a gestire questo vasto impero, indebolito dalle pressioni esercitate dai cristiani di Spagna e dalle tribù restie.

Gli “Almohad” (1147-1269) : Verso un Magreb unificato e potente




Oriundi dell’Alto Atlante marocchino, gli Almohad arrivano al potere con Ibn Toumert. Capo letterato, partigiano di una riforma religiosa radicale, intende dare all’Islam un dottrina nuova.

Il suo successore, Abd el Moumen si impadronisce di Marrakech nel 1147. Diventa “Commendatore dei credenti”.

Vero statista, dota il Paese di un’amministrazione, di una rete stradale e di una flotta marittima efficace.

Ottimo militare, egli conduce la guerra contro la Spagna e unifica l’Africa del Nord che diventa la prima potenza mediterranea su terra e su mare.

Suo nipote, Yacoub el Mancour, fondatore dell’attuale capitale del Regno, Rabat, è il più brillante tra i suoi successori.

La dinastia almohad è all’apogeo della grandezza sin dal 1160, fino al 1215 circa :

islamizzazione profonda, impero pacificato e prospero, periodi di massimo splendore intellettuale (corte brillante, Averoè) ed artistico (costruzione della koutoubia di Marrakech, della Giralda di Siviglia, della Torre Hassan a Rabat…).

Il Dinar Almohad è la valuta di scambio nel Mediterraneo.

La grande potenza almohad è minacciata dalla spinta cristiana in Spagna e dalla perdita di controllo delle rotte del Sahara.

I “Merinid” (1269-1465) : i grandi costruttori

I Beni Merin (Merinid) sono dei nomadi non sottomessi oriundi degli Alti Piani. Partono alla conquista del potere sin dal 1248, con la presa di Fès, edificano la loro nuova capitale, Fès el-Jeddid (Fès il nuovo) nel 1276. La loro ambizione è di ricostruire l’impero Magrebino.

Le città di Taddla, Sigilmassa, Rabat, Salé cadono una dopo l’altra. La presa di Marrakech, nel 1269, segna l’inizio dell’era Merinid.

Tre grandi sultano hanno contato :

Abou Youssef Yacoub , primo della nuova dinastia, adotta la politica che sarà quella dei suoi successori. Difende i musulmani di Spagna, in piena Inquisizione. Rallenta la progressione dei cristiani verso il sud della Spagna.

Abou El Hassan, detto il Sultano Nero, ricostruisce nel 1347 un impero berbero. Si devono al Sultano Nero alcune bellissime medersas, delle università che sono veri e propri centri intellettuali. Con loro, nasce l’arte ispano-moresco. La medersa “Attarin” di Fès è la più elegante e senza dubbio il monumento merinid più perfetto mai conservato. Grandi costruttori, i Merinid hanno edificato tanti palazzi e fortezze quanti monumenti religiosi.

Abou Inan, suo successore, deve fare fronte alle tribù rivali. Perde alcune parti importanti del territorio.

I Merinides si indeboliscono e la dinastia si esaurisce.


Gli “Ouattasid” (1465-1549)

La dinastia degli Ouattasid (1465-1549) succede ai Merinid. Per un secolo, deve fare fronte ad una grave crisi economica e politica, che è esasperata dalle lotte interne. Sin dall’inizio del 15° secolo, i Portoghesi e gli Spagnoli prendono piede sulle coste marocchine. Come reazione, cresce il desiderio di una guerra santa nella mente dei Marocchini.

La salvaguardia dell’Indipendenza

La salvaguardia dell’Indipendenza di fronte agli Europei (dal 15° secolo al 19° secolo)

Per due secoli, dalla metà del 15° secolo alla metà del 16° secolo, il Marocco vive un periodo di agitazioni e di incertezze. Si tratta tuttavia di un periodo perno e quell’epoca è segnata dallo sviluppo degli scambi marittimi con l’Europa a scapito del commercio saharariano. Il ruolo del Marocco, intermediario tra l’Europa e l’Africa, va regredendosi. Il Paese entra poco a poco in una posizione di ripiego.

I “Saadiìn” (1525-1659): Sovrani di fama internazionale

I Saadiìn sono oriundi della valle del Souss. Sono chiamati dai marabut delle oasi del sud a guidare la guerra santa contro i Portoghesi i cui consorzi minacciano il commercio tras-sahariano. Prendono Marrakech nel 1525, che torna ad essere la capitale del Paese.

Sotto Mohammed Esheikh, i Saadiìn cacciano i cristiani da Agadir, da Safi e da Azemour, dal 1541. Con l’aureola dell’eroe, il capo saadiano diventa il sultano di tutto il Paese.

Sotto il suo regno, il Marocco resiste all’impero ottomano. Nel 1578, pone un termine alle ambizioni portoghese in Marocco (la “Battaglia dei Tre Re”).

Ahmed el Mansour è un sovrano di fama internazionale. La conquista della strada dell’oro da parte sua garantisce al Paese una ripresa economica importante. Dalle sue spedizioni in Sudan, porta con sé un immenso patrimonio.

Sotto la dinastia saadiana, il Marocco vive un periodo fausto :

rinforzo dell’esercito,

sviluppo dell’artigianato e dell’agricoltura,

crescita del commercio con l’Europa,

avvio di una nuova amministrazione

L’ascensione saadiana è accompagnata da un’opera culturale importante, dalla costruzione di grandi edifici riccamente arredati che vanno moltiplicandosi. Marrakech è oggi il principale depositario dell’arte saadiano.

Gli “Alauiìn”(dal 1659 a oggi): i Fondatori dell’impero dei sceriffi

Discendente da Ali, il genero del Profeta, gli Alauiìn sono gli unici a potere rivendicare l'accesa al trono, lasciato vacante dai Saadiìn. Oriundi del Tafilalet, ottengono il loro primo successo prendendo il controllo delle vie del commercio nel Sahara.

Guidato dal loro capo Mulay Rashid, prendono Fès nel 1666.

Fratello e successore di Mulay Rashid, Mulay Ismaïl (1672-1727) è il sultano più famoso del Marocco. Il suo prestigio è paragonabile a quello di Luigi XVmo con il quale manteneva dei legami diplomatici.

Costruisce Meknès, capitale della dinastia alaouita.

Il principale obiettivo di Mulay Ismaïl è di ristabilire l’ordine ed d’instaurare l’impero sceriffiano. Lotta contro gli usurpatori, contro le tribù non sottomesse, contro i Turchi e contro i Cristiani. Egli crea un esercito potente composto di discendenti da schiavi neri e da rinnegati.

Fa erigere delle fortezze (80) all’ingresso delle grandi città. Riconquista la maggior parte delle città della costa atlantica che si trovano in mani agli Europei. Il Paese gode quindi del prestigio dovuto alla personalità del suo sovrano. Nel 1718, il sultano taglia con la Francia e con la Spagna. Alla sua morte, subentra il disordine.

Le crisi si susseguono e contribuiscono all’isolamento del Paese.

Ci vorranno 30 anni per vedere il Paese ritrovare la calma. La pacificazione è il merito di Sidi Mohammed Ben Abdallah (1757-1790). Egli fonda Essaouira nel 1765 per controllare ed incoraggiare gli scambi commerciali con l’esterno. E’ il primo capo di stato a riconoscere l’indipendenza degli Stati Uniti.

Nel primo ‘800, sotto il regno di Mulay Sliman, il Marocco si ripiega su stesso. Prima, le crisi per la successione, poi l’interruzione della politica marittima e infine il rallentamento del commercio con l’Europa, ed alcune terribili epidemie (1798-1800) lasciano il Paese esangue.

Il Marocco nel XX° secolo

Nella seconda metà del 19° secolo, le potenze europee affermano sempre di più la loro attrazione per le nuove rotte del Mediterraneo. Il sostegno da parte del Marocco per l’emiro algerino Abd el Kader conduce alla firma del Trattato di Tangeri (1844) poi dell’Accordo di Tetuan (1860), che ufficializzano la sconfitta del Marocco di fronte alle tre potenze occidentali: Spagna, Francia e Gran Bretagna.

Il sultano Mulay Hassan fa leva sulle divergenze d’interessi che oppongono queste tre potenze per salvare l’indipendenza del suo Paese.

L’indipendenza è relativa :

Nel 1880, la conferenza di Madrid sancisce la penetrazione economica delle grandi potenze in Marocco.

Nel 1906, la conferenza di Algesiras pone il Marocco sotto protettorato di alcune potenze, a favore della Francia.

Nel 1907, le truppe francesi sbarcano per la prima volta a Casablanca.

Il 30 marzo 1912, il protettorato francese viene proclamato.

Il Marocco del 20° secolo:Dal Protettorato all’Indipendenza

Il Protettorato della Francia viene esteso alla maggior parte del Paese, la Spagna riceve la regione del nord e l’estremo sud.

L’autorità è nelle mani del Residente-generale Lyautey (1912-1925). Egli si adopera ad ammodernare il paese mantenendo allo stesso tempo la sua identità : costruzione di strade, di ferrovie, di dighe, edificazione di città moderne.

Sin dal 1919, la guerra del Rif (guidata da Abdelkrim El Khattabi) scoppia nella zona spagnola. Le truppe francesi intervengono. La pace verrà ristabilita in quella regione solo prima del 1934.

Nei primi anni ’30, il quadro internazionale (crisi economica, politica coloniale rigida) provoca l’emergenza di una nuova opposizione nazionalistica, che da il via alcuni anni dopo al partito dell’Istiqlal (indipendenza).

Il sultano Mohammed V, accusato di simpatia per i nazionalisti, viene condannato all’esilio nel 1953. La resistenza del popolo marocchino è tale che Parigi è costretta ad autorizzare il rientro del sultano nel 1955.

Il 2 marzo 1956 viene proclamata l’indipendenza del Marocco.

Il Marocco del XX° secolo: Dall’indipendenza ad oggi

Nonostante una congiuntura difficile, fu SM il Re Mohammed V intraprende un ambizioso programma di rinnovazione del giovane Stato marocchino :

Scolarizzazione,

Energia,

Sviluppo dell’industria turistica,

Sviluppo dell’impiego,

Creazione di un esercito,

Adesione alla Lega Araba.

Il 3 Marzo 1961, il giovane fu SM Hassan II succede al padre deceduto il 26 Febbraio.

Con il Dahir del 2 Giugno 1961, l’Impero Sceriffiano diventa un “Regno arabo e musulmano”.

Determinato a proseguire l’opera di ammodernamento del Marocco, fu SM il Re Hassan II è incitato a proclamare lo Stato d’emergenza il 7 Giugno 1965 fino alla promulgazione nel 1972, della nuova Costituzione.

Gli anni ‘70 sono tuttavia anni difficili: due tentativi di colpo di stato nel Luglio 1971 e nell’Agosto 1972.

La questione del Sahara marocchino lega il popolo marocchino al suo monarca e alle istituzioni:

Fu SM Hassan II organizza una “Marcia Verde” il 6 Novembre 1975. 530.000 persone varcano pacificamente i confini con l’ex Sahara Spagnolo.


Gli anni ’90 sanciscono alcune tappe importanti in vista di una messa a livello sui piani politico ed economico:

1992, adozione di una nuova Costituzione;

1994, negoziati tra il Marocco e l’Unione Europea, in vista di un accordo di partnership;

13 Settembre 1996, adozione con referendum della nuova Costituzione che rafforza i poteri del Parlamento e crea una seconda camera, la “Camera dei Consiglieri”.

23 luglio 1999 : SM il Re Hassan II muore.

Il Principe erede Sidi Mohammed, suo figlio, è intronizzato Mohammed VI (36 anni), il giorno stesso.

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